IL-37 efficace nel danno al midollo spinale

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XIV – 30 gennaio 2016.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Le lesioni del midollo spinale (SCI, da spinal cord injury), che spesso determinano grave compromissione delle funzioni locomotorie, sensitive e neurovegetative, costituiscono ancora un difficile problema terapeutico. Ad esempio, l’importanza della componente infiammatoria nella fisiopatologia del danno è fuori discussione, tuttavia vari studi di valutazione clinica con alte dosi dei potentissimi antinfiammatori cortisonici desametasone e metilprednisolone non hanno sortito effetti terapeutici e di recupero funzionale. Pertanto, si stanno percorrendo altre vie. Ad esempio, l’interleuchina IL-37, membro della famiglia IL-1, in vari studi ha dimostrato proprietà interessanti, esercitando estesi effetti antinfiammatori in vari modelli murini di malattie infiammatorie.

Marina Coll-Mirò e colleghi hanno perciò sperimentato gli effetti dell’espressione nei topi, e in topi affetti da SCI in particolare, della IL-37 umana. La sperimentazione ha rilevato una significativa riduzione dei processi infiammatori del sistema nervoso centrale nei topi ed ha consentito di documentare, dopo SCI, un recupero funzionale con riduzione rilevante delle disabilità conseguenti alla lesione sperimentale.

Questi esiti, più che incoraggianti, propongono all’attenzione dei ricercatori una nuova possibilità di trattamento (Coll-Mirò M., et al., Beneficial effects of IL-37 after spinal cord injury in mice. Proceedings of the National Academy of Sciences USA – Epub ahead of print doi: 10.1073/pnas.1523212113, 2016).

La provenienza degli autori è la seguente: Department of Cellular Biology, Physiology and Immunology, Institute of Neuroscience, University of Barcelona, Bellaterra (Spagna); Department of Pediatrics, Ludwig Maximilian University of Munich, Munich (Germania); Division of Infectious Diseases, University of Colorado Denver, Aurora, CO (USA); Department of Medicine, Radboud University Medical Center, Nijmegen (Paesi Bassi).

IL-37, membro della famiglia IL-1, riduce estesamente l’infiammazione e l’immunità acquisita. Non è tuttavia noto e sperimentalmente definito se le proprietà antinfiammatorie di questa molecola si estendano al sistema nervoso centrale.

Lo studio di Marina Coll-Mirò e colleghi ha sottoposto topi transgenici per la IL-37 umana (hIL-37tg) e topi a genotipo naturale (WT, da wild-type) a danno contusivo del midollo spinale e successivo trattamento con IL-37 ricombinante umana (rIL-37). Nei topi hIL-37tg, l’espressione di IL-37 era a stento rilevabile nel midollo spinale indenne, ma era fortemente indotta a 24 e 72 ore dalla lesione sperimentale (SCI).

Confrontati con i topi WT, quelli hIL-37tg presentavano una maggiore estensione di mielina e neuroni risparmiati, e una sorta di protezione nei confronti del deficit motorio, inclusa una velocità 2.5 volte maggiore nella corsa forzata sul tappeto ruotante.

In pratica, i topi esprimenti IL-37 umana presentavano un’apprezzabile riduzione dei processi infiammatori nel sistema nervoso centrale e mostravano all’osservazione e all’esame un’entità decisamente minore delle disabilità funzionali seguenti la lesione del midollo spinale.

Sono stati rilevati livelli ridotti di citochine (ad esempio, un 80% di riduzione di IL-6) nei topi hIL-37tg con lesione sperimentale, insieme con un più basso numero di cellule della microglia e neutrofili e macrofagi provenienti dal sangue.

I ricercatori hanno poi sperimentato la somministrazione di forme ricombinanti di IL-37 umana. Marina Coll-Mirò e colleghi hanno trattato, dopo SCI, i topi WT con una singola iniezione intraspinale, sia di rIL-37 completa sia scissa, ed hanno accertato che i topi trattati con IL-37 presentavano migliori abilità motorie in campo aperto, valutate usando la Basso Mouse Scale, e nelle prove al tappeto ruotante meccanico. Il trattamento con entrambe le forme di molecola determinavano effetti benefici simili sul recupero locomotorio dopo SCI.

I risultati di questo studio suggeriscono la possibilità di impiego della IL-37 come mezzo per un nuovo approccio terapeutico finalizzato a limitare gli effetti dannosi dell’infiammazione in vari stati patologici del sistema nervoso, oltre che nella lesione spinale.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-30 gennaio 2016

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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